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10 articoli sui fatti di parigi, su charlie hebdo e sull’inverno della ragione (e della televisione)

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Ieri mattina su Raisport è andato in onda uno speciale retroattivo sul Giro 2014. Una replica inattesa, classico regalo di MammaRai… Ma escluso quello, non è che di questi tempi le giornate si riempiano molto: il ciclismo è ancora in letargo e confinato ai weekend fangosi, mentre la stessa programmazione del tivucolor nicchia in attesa di giorni migliori, in attesa del festivàl di Sanremo verosimilmente.
Sicchè negli ultimi giorni ho letto un sacco di articoli online (alternandoli alla visione di discutibili programmi all-news), perchè l’attacco a Charlie Hebdo mi ha colpito nel profondo. Mi ha colpito perchè cinico anticlericale, mi ha colpito in quanto eretico, mi ha colpito perchè di CH qualche ricordo ce l’ho dai tempi della mia breve residenza francese. Non che a Toulouse lo si leggesse granchè, troppo parigino per i “terroni” francesi che preferiscono il locale “Le Canard Enchainè”. Troppo parigino per me, che trovavo sorprendentemente in edicola i numeri di importazione del “Jueves”. Troppo europeo tutto ciò pensando a un italia dove pubblicazioni del genere sono pressochè estinte, salvate solo da quel Vernacoliere che resta il parente più stretto di Charlie sul nostro territorio, ma ingabbiato nella sua essenza esclusivamente locale.

fatto sta che, tradito da ciclismo e tivucolor, ho rielaborato questo “colpo” leggendo parecchia stampa in italiano e qualcosa in più in altre lingue sulla vicenda. e mi pare intelligente condividerne un succo per chi ha avuto altro da fare, tipo -chesso’- gli appassionati di “sciatori e sport invernali”.
ecco 10 articoli che ho apprezzato, non certo condividendoli del tutto, su Charlie Hebdo e il suo aguzzino.

1) E così, dicevo, oggi è pieno di Charlie che in realtà difendono se stessi, le loro convinzioni, il sistema di valori che si sono creati. Niente di male, basta dirlo. È pieno di Charlie che fino a 24 ore fa non sapevano di esserlo, e tra 24 ore torneranno nel loro credo, nel loro buon gusto, nella loro moderazione. Càpita, eh, capita soprattutto quando c’è un evento assurdo e insensato, come si dice in giro. Ma non è vero: non è più assurdo di mille cose che accadono ogni giorno. Violento, questo sì. Ma purtroppo rientra nella media, la media di un mondo violento e meraviglioso, spietato e bello e insensato.
Un articolo di panza che più di panza non si può di Umberto Massa, disegnatore ed amico. e proprio perchè di panza, quest’articolo è pieno di verità.
http://blog.umbertomassa.org/content/io-oggi-non-sono-charlie-un-post-pieno-di-ripetizioni-233

2) The satire that Charlie Hebdo exemplified was more blasphemous than political, and its roots lie deep in European history, dating from a time when in order to challenge authority, one had to confront divinity itself. In that one respect, the fanatics are not wrong: Charlie Hebdo was out to undermine the sacred as such.
Arthur Goldhammer sul blog americano di al jazeera che sottolinea l’ovvietà di quanto sia assurdo “sacralizzare” un soggetto così dissacrante come Charlie Hebdo.
http://america.aljazeera.com/opinions/2015/1/charlie-hebdo-gouaillesatireislamjournalism.html

3) In Occidente l’Islam è una minoranza e se fa proseliti lo fa all’interno dei ceti sottoproletari. Io sono cattolico e quando la domenica mi alzo presto per andare a messa, magari vedo il mio vicino di casa che sogghigna per la mia iniziativa, ma per strada non ho mai incontrato capannelli armati di musulmani che mi impediscono di entrare in chiesa, mentre ho incontrato occidentali che volevano negare ai musulmani il diritto a costruire una moschea
Intervista a Franco Cardini, intellettuale cattolico, conservatore, diremmo pure di destra, ma amante del salame.
http://www.nuovatlantide.org/franco-cardini-cosa-ce-davanti-e-dietro-lassalto-a-charlie-hebdo-e-come-finira/

4) it is impossible to measure whether people are upset, let alone objectively compare how upset they are. People can get upset about everything, so why should religious sensitivity have special protection. Who is to say that Charlie’s critique of Islam(ism) upsets a very religious Muslim more than l’Equipe’s critique of Paris Saint German hurts a diehard PSG fan?
Cas Mudde per Opendemocracy sul perchè non siamo affatto tutti charlie’s angels.
https://www.opendemocracy.net/can-europe-make-it/cas-mudde/no-we-are-not-all-charlie-and-that%E2%80%99s-problem

5) Il punto è che le menti critiche o anche quelle più semplicemente volte all’umorismo  sono storicamente sempre a rischio, e questo perchè la maggior parte degli uomini ha il bisogno biologico di credere in qualcosa di più grande di sé : Dio, lo Stato, la Rivoluzione, il denaro, i soffritti, Paolo Fox.
quit the doner sul fondamentale diritto a criticare e, se necessario, pure ad offendere le idee altrui.
http://www.quitthedoner.com/?p=2520

6) Io con questa gente sono in guerra da trent’anni. Li affrontavo con i pugni all’epoca dell’università e con le parole e con le azioni da allora e fino a oggi. Sono trent’anni che li combatto e sono trent’anni che il sistema della Nato e i suoi alleati li sostengono regolarmente ogni dieci anni per fomentare una guerra di qua o di là
Karim Metref non si dissocia.
http://www.internazionale.it/opinione/karim-metref/2015/01/09/io-non-mi-dissocio

7) “Freedom of speech” gets thrown around quite easily during events like yesterday’s, but serious public debate about the parameters and nature of “freedom of speech” are few and far between.
yazaan al-saadi su libertà di espressione e terrorismo. un articolo lungo e mai privo di retorica, che pero’ aiuta a bilanciare la visione dei fatti.
http://english.al-akhbar.com/node/23136

8) If today’s so-called fundamentalists really believe they have found their way to Truth, why should they feel threatened by non-believers, why should they envy them?
Slavoj Žižek (in inglese) sulla sconfitta delle sinistre nel mondo islamico.
http://www.newstatesman.com/world-affairs/2015/01/slavoj-i-ek-charlie-hebdo-massacre-are-worst-really-full-passionate-intensity

9) “Quelli di Charlie Hebdo erano i nostri fratelli, i loro assassini sono i nostri figli. Noi siamo i responsabili di questa situazione”.
La lettera aperta di 4 insegnanti delle periferie di Parigi.
http://claudiavago.me/blog/2015/01/12/nous-sommes-charlie-ma-siamo-anche-i-genitori-degli-assassini/

10) il discrimine non è tra essere musulmani o essere cristiani. È tra essere proprietari dei mezzi di produzione o tra essere degli sfruttati. È tra l’avere accesso a determinate garanzie sociali ed esservi esclusi. Se pensate che essere musulmani sia di per se’ un discrimine andate a farvi un giro nelle boutique degli Champs Elisee o nella city di Londra e fate il conto di quanti musulmanissimi rappresentati delle petromonarchie del golfo vanno e vengono senza che nessuno si sogni di discriminarli.
e in chiusura un articolo doveroso, benchè scritto male che più male non si può, con cui l’ultimo numero di Umanità Nova risponde alle palle terzomondiste della sinistra radicale italiana (e, temo, non solo).
http://photostream.noblogs.org/2015/01/pericolose-idiozie-terzomondiste/

e se tutto ciò non bastasse. pure Dude Mag ha selezionato 11 articoli sulla vicenda (e qualcosa si ripete).
http://www.dudemag.it/attualita/11-articoli-per-approfondire-charlie-hebdo/

 

e se ancora non bastasse, e non basterà, attendo segnalazioni. cio’ che trovero’ altrettanto interessante lo aggiungero’ nei commenti qui sotto.

alla fin fine restano ancora chiarissime le parole scritte da Charb nell’ottobre 2012, oltre due anni prima di essere ucciso da dei coglioni privi di senso dell’umorismo (e dunque di realismo).

Dipingi un Maometto glorioso, e muori.
Disegna un Maometto divertente, e muori.
Scarabocchia un Maometto ingobile, e muori.
Gira un film di merda su Maometto, e muori.
Resisti al terrorismo religioso, e muori.
Lecca il culo agli integralisti, e muori.
Prendi un oscurantista per un coglione, e muori.
Cerca di discutere con un oscurantista, e muori.
Non c’è niente da negoziare con i fascisti.
La libertà di ridere senza alcun ritegno la legge ce la dà già, la violenza sistematica degli estremisti ce la rinnova.
Grazie, banda di imbecilli.

 


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